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Salvati

Il Consorzio per la pubblica lettura S. Satta aderisce all’iniziativa AIB Libri Salvati 2024 con una mostra bibliografica e documentaria che ripercorre l’azione di censura operata dal Ministero per la cultura popolare negli anni compresi tra il 1938 e il 1942; un’azione di “bonifica” basata su conformismo, pregiudizi, paure – che colpendo, infine, l’editoria, le librerie e le biblioteche, rese teoricamente legittima anche in Italia la “logica” dei roghi (Simon Levis Sullam, 2023).

Libri salvati è una rassegna annuale di letture pubbliche, giunta quest’anno alla sesta edizione, che ricorda il Bücherverbrennungen, i roghi di libri avvenuti la notte del 10 maggio 1933 a Berlino e nelle principali città della Germania, al culmine di una vasta campagna per la “pulizia” della cultura tedesca mediante il fuoco. L’iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, dell’Associazione italiana editori e dell’Associazione librai italiani, partecipa al Maggio dei libri promosso dal CEPELL.

La mostra è visitabile in biblioteca dal 10 al 31 maggio 2024. Per l’occasione la biblioteca Satta offre un segnalibro in omaggio a tutti gli utenti, che è possibile anche scaricare e stampare.

Sono disponibili anche le Liste dei libri salvati sul portale Media Library on Line del Sistema bibliotecario Satta e sul catalogo Opac Bibliosar

Manifesto libri salvati
Scarica il segnalibro in formato PDF

Inquadra il codice QR e accedi direttamente alla lista dei libri salvati sul catalogo OPAC Bibliosar

libri salvati qr 

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Mercoledì 8 maggio 2024, alle ore 17.30, presentazione del libro di Chiara Nencioni

A forza di essere vento

La persecuzione di rom e sinti nell’Italia fascista

 

Dialoga con l’autrice Marina Moncelsi

«Ci mandavano a morire, ci mettevano su questi vagoni senza mangiare, senza bere, e questi rom andavano allegri, chi prendeva la fisarmonica, chi il violino, chi la chitarra e cantavano. Dicevano “Ci mandano a lavorare”, invece dove li mandavano? Auschwitz!». Cosa sappiamo del Porrajmos (o Samudaripen), la persecuzione di sinti e rom perpetrata anche nel nostro Paese? Molto poco, troppo poco. Mandati a morire nei lager del Terzo Reich dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, uccisi in Croazia dai collaborazionisti Ustaša o espulsi dal confine orientale in Italia, rinchiusi in campi di concentramento lungo tutta la penisola, questa era la sorte degli “zingari”. A forza di essere vento – scrive Luca Bravi nella prefazione – «ha il merito indiscusso di aver dato in stampa le parole che testimoni diretti della persecuzione fascista, sinti e rom, avevano affidato a interviste e ad un’oralità che rischiava d’andar perduta. Ne scaturisce una voce di comunità, come di frequente succede quando si tratta di queste popolazioni, che chiede essenzialmente di essere ascoltata». Si tratta di una storia “dal basso” che ripercorre i tanti rivoli di una vicenda negletta, la cui ricostruzione non è soltanto un indispensabile esercizio di memoria, ma serve a riflettere sul presente di un popolo ancora oggi guardato con sospetto e pregiudizi.

Chiara Nencioni, docente di lettere nelle scuole superiori, collabora con le università di Pisa, Firenze e con la rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea. Ha pubblicato articoli e saggi sulla Shoah, sul Porrajmos, sul confine orientale e sul genocidio di Srebrenica.

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